La Corea del nord vieta il sesso tra adolescenti

Il sesso tra adolescenti viene considerato “sovversivo” dal regime nordcoreano. Il leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea Kim Jong-un, ha lanciato dall’inizio del mese una campagna senza precedenti per vietare il sesso tra i giovani nordcoreani. Il “no” categorico ai “comportamenti promiscui” è legge. Il problema nasce dal fatto che i giovani nordcoreani conoscono il sesso solo tramite la pornografia di contrabbando, considerata il risultato della decadente influenza capitalista.

Affinché venga rispettata la legge, la quale serve per preservare le fondamenta della società nazionale, la Corea comunista non apporterà solo qualche segnalazione in caso di oltraggio alla regola, bensì verranno date punizioni esemplari a genitori o insegnanti che non controllano i propri figli o alunni. Il Comitato centrale del Partito dei lavoratori che domina il Paese dalla fine della Seconda guerra mondiale, ha ordinato di ispezionare le scuole e gli smartphone degli studenti.

L’educazione sessuale nella conservatrice società nordcoreana è vietata nelle scuole. I ragazzi si avvicinano al sesso tramite la pornografia sudcoreana o americana contrabbandata lungo il confine della Cina. Il rapporto sessuale tra giovani viene considerato come un atto impuro e immorale. Da giovani esuli nordcoreani arrivano testimonianze della “politica” sessuale estremista, la quale, spesso, racconta alle ragazze che basta tenersi per mano per rimanere incinte.

Tutto ciò, oltre a provocare malcontento, fa da indice ad una conseguenza rilevante, per la quale, senza un minimo di istruzione, vi è un forte aumento delle malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, come comunicano diversi osservatori, non favorisce la maturazione delle giovani generazioni.