IN PRIMO PIANO
ATTUALITÀ
Trevinano, il borgo milionario
di Laura Mantovano
18 Aprile 2025
Una sperduta frazione sulle colline dell’ultimo lembo del Lazio settentrionale, si aggiudica fondi per 20 milioni di euro. Un’occasione unica per rilanciare uno dei borghi più belli d’Italia e farne una perla del turismo enogastronomico

Ventimilioni di euro per 140 persone ovvero circa 142.000 euro a testa. Non è il risultato di un fortunato gratta e vinci o del montepremi del superenalotto. I venti milioni euro legati al Pnnr se li è aggiudicati Trevinano, una piccolissima frazione di Acquapendente, comune in provincia di Viterbo, partecipando a un bando ministeriale del 2022. La frazione ha ottenuto i fondi grazie al progetto “Trevinano Ri-Wind” che mira a rivitalizzare il borgo promuovendo sostenibilità, coesione sociale e innovazione. Un’occasione unica per far risorgere una frazione sperduta, tagliata fuori da collegamenti stradali e ferroviari e per portare alla ribalta una delle tante perle nascoste del nostro Paese. «È un progetto molto complesso», commenta orgogliosa la sindaca di Acquapendente Alessandra Terrosi, «molte cose sono state fatte, sono già partiti i cantieri per la sala polivalente, per la riorganizzazione degli impianti sportivi, sono stati già acquisiti quattro immobili che porteranno alla realizzazione di un albergo diffuso, c’è un progetto di coabitazione per anziani attivi. Il sogno è quello di dare un’opportunità al borgo e di valorizzare le eccellenze che in questo luogo hanno creduto da sempre». Come Iside De Cesare, una delle più intelligenti cuoche del nostro Paese, animata da spirito imprenditoriale e titolare della Parolina, ristorante che ha regalato alla frazione una stella Michelin: «Ho scelto Trevinano ventuno anni fa perché ho colto degli aspetti fortemente positivi: il paesaggio incontaminato, la posizione all’incrocio di tre regioni, mi è parso un posto trasversale che con una giusta narrazione avrebbe portato le persone a ristorarsi da tutti i punti di vista… ho lavorato per cercare di fare un incoming. Oggi fondi che arrivano sono il coronamento di un sogno e mi rendono più che mai orgogliosa della scelta che ho fatto, ora c’è la possibilità di migliorare le strutture limitrofe, di dar vita a un polo di formazione».

Sulla stessa lunghezza d’onda Simona De Vecchis, titolare con il marito Giuliano di Podere Orto “una vigna con camere”, come amano definirlo, a un chilometro da Trevinano, verso il confine con Toscana e Umbria: “«Per noi Trevinano è stato una scelta di vita, avevamo bisogno di staccare dalla città, abbiamo lasciato Roma e ci siamo trasferiti qui nel 2006». Per fare cosa? «Io volevo fare la locandiera, mio marito il vignaiolo e quindi, pur non lasciando la nostra azienda di traduzioni, abbiamo deciso di acquistare uno dei poderi ottocenteschi che erano appartenuti a famiglie nobili situato in una posizione strategica fra il ristorante La Parolina e le Terme di San Casciano. Il luogo ideale per dar vita alla nostra idea di turismo, un turismo “con l’anima”, con i nostri clienti si crea uno scambio, ci interessa la loro storia, la loro cultura…». È stato difficile portare la gente? “«No perché ci si innamora presto del luogo, ma è certo che i fondi del Pnnr sono una manna dal cielo, oggi è fondamentale avere infrastrutture efficienti a cominciare da una rete internet a prova di connessione, c’è gente che arriva dall’altra parte del mondo ed è fondamentale poter mandare una mail… poi devi offrire la possibilità di vedere un film in streaming, di ascoltare musica…». E anche a tal proposito arrivano la rassicurazione della Sindaca Terrosi «Avremo anche il potenziamento della fibra con ripetitori specifici. Il nostro obiettivo è di creare un rapporto continuo con studenti e turisti e di creare nuove residenzialità, vogliamo far capire a chi viene da fuori che aria si respira a Trevinano; è partito anche un progetto di collaborazione con importanti artisti contemporanei di arti visive che realizzeranno opere per il borgo a cominciare dall’associazione Claire Fontaine (protagonista della 60 Biennale di Venezia 2024, ndr,) ovvero Fulvia Carnevale e James Thornhill che saranno a Trevinano il prossimo 23 aprile. Ma c’è dell’altro. Abbiamo stabilito una convenzione con l’Università di Viterbo, con Dafne il dipartimento che si occupa di salvaguardia dei boschi per attività di formazione in loco e porteranno progetti di ricerca sul paesaggio; con altre associazioni abbiamo tracciato una mappa della comunità, avvieremo una serie di attività di studio approfondimento sociologico che ci permetterà di proseguire oltre il 2026». L’entusiasmo è davvero alle stelle: «Ci saranno anche progetti legati al cibo, e poi si lavora anche per la creazione di un parco interregionale fra Lazio e Umbria che dovrebbe includere i comuni di Acquapendente e quello di Alerrona in provincia di Terni; Trevinano è in una posizione fantastica tra la Riserva Naturale di Monte Rufeno e il comune di San Casciano dei Bagni», aggiunge Glauco Clementucci, assessore all’Ambiente di Acquapendente con delega su Trevinano. E per la rinascita del borgo non poteva mancare il contributo di un cittadino illustre come il principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, attuale proprietario del Castello di Trevinano: «Sono molto contento di questa occasione. Il Castello farà parte del progetto, una parte verrà data in uso al comune per varie attività culturali legate al territorio. Trevinano è un borgo incontaminato, pieno di storia e natura; è importante rilanciarlo, sotto ogni punto di vista, anche da enogastronomico». Quale sarà il primo chef ad emigrare a Trevinano in nome di progetto tutto arte, natura, gusto e salute? Siamo certi che saranno in molti a scommettere su quello che si candida a diventare la nuova Pienza ovvero “la città ideale” del Rinascimento.
